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Nutriletter#23 🍓 Bye bye istamina – Frittura: sì o no? – Podcast Donne e Digiuno Intermittente

Bentrovati miei cari lettori,
mi auguro di trovare tutti al meglio anche in tempo di allergie e fiacca primaverile. 

A proposito di ciò, siete stati in tanti a chiedermi un consiglio per contrastare i sintomi di stagione.
Se per le allergie il discorso è complesso e va affrontato in modo individuale, per spossatezza e letargia vi raccomando di:

  • curare la qualitĂ  del sonno
  • appena svegli lavare viso e polsi con acqua molto fredda o fare una doccia alternando su piedi e caviglie getto caldo e freddo (…tiepido non vale). I piĂą intrepidi possono farlo su tutto il corpo, dal basso verso l’alto 
  • eliminare per qualche settimana alcuni specifici alimenti dalla dieta (vedi TIP#1)
  • non farvi prendere dalla pigrizia e trascorrere almeno 20’ al giorno all’aria aperta, quando possibile come prima cosa post-risveglio

Così facendo supporterete il vostro ritmo circadiano e l’orologio biologico, che in questa stagione tende a perdere qualche colpo, tornerà a battere in modo vivace e regolare.

Un ultimo consiglio che vale per tutti, allergici e non, è quello di non abbassare mai la guardia sullaqualitĂ  della spesa. 
Dare al nostro organismo cibo vero, fresco e di stagione è infatti il primo modo per contrastare gli stati infiammatori e l’iperattivazione del sistema immunitario. 

TIP#1 – bye bye istamina
Ancora periodi di esclusione? Non odiatemi, se vi consiglio questi protocolli è perchĂ© credo nel potere curativo del cibo. In molti casi tuttavia è proprio l’assenza di specifiche molecole contenute in alcuni alimenti a fare la differenza. 

In questa stagione gli alimenti piĂą subdoli sono tra i piĂą insospettabili, e sto parlando di: fragole, kiwi, banane, mango, papaya, ananas, mandarini, avocado, pomodori, spinaci, melanzane, peperoni, cavoli, patate bianche, alimenti fermentati, anacardi, arachidi, noci, nocciole, macadamia (ok mandorle, pinoli, pistacchi e semi oleosi), cioccolato, liquirizia, spumante, vino bianco, prosecco, birra (ok vino rosso), cibi in scatola (sostituiteli sempre con quelli in vetro), insaccati e affettati confezionati, coppa, pancetta affumicata, miso, tempeh, natto, tofu, seitan e naturalmente tutti i prodotti da forno dolci o salati che siano.

Questi alimenti contengono grandi quantitĂ  di istamina o ne causano la sua liberazione una volta ingeriti e questo può tradursi in un lavoro extra per il sistema immunitario, con conseguente peggioramento dei sintomi da allergia e dell’infiammazione a livello intestinale (vi ricordo che il nostro intestino è costantemente vigilato da specifiche classi di immunoglobuline).

Chi è allergico a pollini, graminacee & Co. potrà notare un reale beneficio dall’astensione controllata di questi alimenti.
Chi non soffre di sintomi respiratori o manifestazioni cutanee ma si sente gonfio e/o spossato sperimenterĂ  una piacevolissima sensazione di leggerezza.

Se il vostro sintomo principale è la produzione di muco consiglio di escludere anche il latte vaccino e i suoi derivati, formaggi freschi in primis (ok parmigiano >24 mesi, pecorino stagionato, caciocavallo e provolone semistagionati, caprino semi-duro o duro).

La durata di questo periodo di esclusione? Da 4 a 8 settimane.  
Io sono alla terza su sei, dopo le quali deciderò se prolungare o meno. 
Credetemi, è un sacrificio che vale la pena fare per rendere la primavera più gradevole.

Anche dopo la fine del protocollo raccomando di scegliere questi alimenti con estrema cura, il piĂą possibile biologici e/o a km zero (mi riferisco in particolare a fragole, melanzane, peperoni e pomodori). Non cedete a nespole e pesche spagnole o cilene, quelle italiane stanno per arrivare.

Tip#2 – Frittura sì o frittura no?
“Dottoressa, io non friggo mai e faccio il soffritto sempre con l’acqua” – che dunque soffritto non è!
Qualche giorno fa l’ennesima paziente ha pronunciato queste parole e visto che da tempo volevo spendere due parole sul fritto, lo faccio subito.

Non dobbiamo demonizzare questa modalitĂ  di cottura come se fosse la piĂą nociva al mondo. Un alimento fritto può infatti avere dei vantaggi per l’organismo e diventare un vero strumento terapeutico, a patto che sia “fritto bene”. Per ottenere un fritto perfetto e salutare basta comprenderne i principi e fare esperienza.

Vediamo subito come si fa una frittura sana:

  • friggete sempre con un olio di buona qualitĂ : olio vergine o extravergine d’oliva, no oli di semi vari ed eventuali
  • friggete in olio abbondante, in casseruole o tegami adatti, preferibilmente d’acciaio, dopo aver porzionato correttamente il cibo da friggere (dimensioni e forma omogenee)
  • se previsto dalla ricetta, panate correttamente l’alimento, secondo la tecnica piĂą adatta 
  • non riutilizzate l’olio â€“ unica concessione se è molto pulito: un secondo uso dopo averlo fatto raffreddare e filtrato, conservandolo al riparo da luce e calore e usandolo entro pochi giorni

Avete dunque intuito che la trappola sta nel come e con che cosa si frigge, non nella tecnica in sĂ©. Friggere significa immergere un alimento in olio bollente (circa 170°C), azione che crea un istantaneo shock termico e impedisce la perdita dei nutrienti, ostacolando al tempo stesso l’ingresso dell’olio all’interno. 

Un buon fritto è leggero, croccante e leggermente umido al centro e per ottenerlo si deve necessariamente abbondare con l’olio e fare attenzione che la temperatura non superi mai il punto di fumo. Proprio per questo l’olio piĂą adatto è quello di oliva, il cui punto di fumo di 180 °C è nettamente piĂą stabile rispetto a quello degli oli di semi, tra i quali possiamo ammettere solo quello d’arachide.

Distinguiamo inoltre i diversi tipi di frittura: semplice, dorata e panata
Nel primo caso l’alimento viene immerso direttamente nell’olio; per il fritto dorato l’alimento si passa prima nella farina e poi nell’uovo e per il fritto panato prima nell’uovo e poi nel pangrattato (talvolta anche farina, uovo e pangrattato). Si può anche solo infarinare e friggere oppure preparare una pastella con diversi ingredienti.

Una volta fritti gli alimenti vanno asciugati su carta paglia senza sbiancanti e il sale va aggiunto sempre al momento di servire, mai prima della cottura perchĂ© aumenterebbe l’umiditĂ  e impedirebbe la formazione della crosticina esterna. Stesso discorso vale per le spezie, mentre le erbe aromatiche possono essere aggiunte all’impasto prima della panatura.

La frittura fatta nel modo giusto preserva le virtĂą dei cibi molto piĂą di quanto accade con altri tipi di cottura, ma soprattutto non fa male.
Anzi, stimola la funzione di intestino, fegato e cistifellea come nessun’altra tecnica. Naturalmente il fritto non va mangiato ogni giorno ma nemmeno demonizzato come accade. Orientatevi su 2-4 volte al mese.

Ogni tipo di frittura esercita inoltre uno stimolo sul fegato piĂą o meno intenso. Per esempio il fritto panato è gestito piĂą facilmente per la presenza dei carboidrati della farina o del pangrattato, mentre il fritto dorato è piĂą impegnativo per il contatto diretto tra uovo e olio. 

Un segreto per digerire il fritto senza accorgersene è quello di mangiare nello stesso pasto (preferibilmente all’inizio) un contorno di verdura cruda – ideali rucola o finocchi – per apportare acqua di vegetazione ricca di enzimi e altre sostanze che sostengono il lavoro biochimico del fegato. 

Tip#3 – Nuovo Podcast
Se volete approfondire il tema del Digiuno Intermittente al femminile vi consiglio di ascoltare l’ultimo podcastregistrato pochi giorni fa per il canale Salute e Biohacking, come sempre disponibile sia su Spotify sia su Apple Podcast.
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Nudo&Crudo Bistrò 
Spero di fare cosa gradita con una novitĂ  per tutti i milanesi: grazie a una cara paziente ho conosciuto lo chef Andrea Rottigni, titolare del Nudo&Crudo Bistrò di Piazza Po. 
Oltre al loro menu – ricco di proposte sane e sfiziose – ho concordato con lui una serie di ricette funzionali a base degli ingredienti che inserisco nei miei Piani nutrizionali.

Un esempio? Due versioni di pancake senza glutine, zucchero e latticini a base di:

  • bevanda vegetale senza zuccheri, farina integrale di avena, maizena, uovo 
  • bevanda vegetale senza zuccheri, farina di cocco/mandorle/nocciole, albumi, eritritolo

Potete farne scorta e congelarli, così da averli pronti per la colazione ogni volta che volete.
Altri piatti disponibili per asporto e delivery: hummus di ceci o lenticchie, tartare di tonno e di manzo, avocado toast con salmone affumicato o uova, zucchine tonde ripiene, riso integrale al vapore con sgombro e avocado, moscardini in umido, ombrina in crosta, zuppa di pesce, magatello di vitello e pollo al curry. 
Per informazioni e ordini potete contattare il numero 3914141508 o compilare il form sul sito. Buon appetito!

Per oggi è tutto, vi auguro un mese di Maggio ricco di sole, passeggiate e chissĂ , magari una gita fuori porta… 

In health,
Wanda

digiuno intermittente, frittura, istamina, pancake